Piccola cronaca della mia ultima visita a Tamale .


di Franco Iacometti

TAXI

Nella regione settentrionale del Ghana si trova questa che è la seconda città del paese per numero di abitanti .

Negli ultimi 5 anni ha avuto un incremento medio del 5% annuo dei suoi residenti , raccogliendo persone in cerca di opportunità di vita meno precarie di quelle offerte dalla savana .

Il clima arido di questa zona sub-sahariana condiziona l’economia di sussistenza fondamentalmente agricola dei suoi abitanti .

Le risorse d’acqua sono molto scarse e di bassissima qualità . E’ previsto un grande acquedotto che dalla regione del Lago Volta porterà sollievo alla sete di queste persone , anche non è prevedibile quando sarà operativo .

Dall’aereo colpisce il luccicare dei tetti di lamiera ondulata che coprono molte delle abitazioni  , piccole , tutte ad un piano che occupano una grande distesa di terreno circondato da piccoli campi coltivati .

La città è percorsa da un continuo e caotico traffico di pedoni , biciclette e dai più disparati mezzi trasporto ,  rumorosi e “fumosi” .

Non esiste un vero sistema fognario né di raccolta dei rifiuti .

Il clima , le condizioni igieniche , il basso livello culturale , la malnutrizione e la povertà , l’endemia della malaria assieme  con la estrema limitatezza delle risorse del paese in ambito sanitario , rendono la salute un bene rarissimo e difficile da mantenere .

Il grande Ospedale Universitario della città è l’istituzione che , oltre che occuparsi della formazione di nuovi medici ed infermieri , si incarica dell’assistenza della salute di una zona che comprende metà del paese e accoglie malati dai poverissimi paesi confinanti: Burkina Faso, Togo, Costa d’Avorio.

Sono venuto qui ad incontrare un amico : il dottor Akis Afoko , chirurgo urologo di fama internazionale che ha deciso di vivere e lavorare nel suo paese curando la sua gente e formando nuovi medici ghanesi .

Le condizioni in cui si trova il reparto di chirurgia dell’Ospedale di Tamale potrebbe essere ben descritta da Dante in uno dei gironi infernali .

Non potevo pensare ad Akis come ad un pilota di formula uno costretto a guidare una 500 del 1968 e ai suoi pazienti senza possibilità di cure .

Mi sono trovato costretto a fare in modo di rendere possibile per questo amico realizzare un sogno di tutti e due : un reparto chirurgico moderno e funzionale .

Abbiamo incontrato i responsabili dell’Università e i dirigenti dell’Ospedale , il Ministro della Salute che si sono detti ben felici di appoggiare il nostro progetto .

Due sere dopo il mio arrivo , è arrivato un paziente in Ospedale per il quale è stato chiamato il Dr. Akis  che lo ha operato d’urgenza , il giorno seguente , volendo ringraziare chi gli aveva salvato la vita , ha chiesto cosa poteva fare e saputo del progetto del reparto chirurgico , in qualità di “Nanà” ( capo villaggio ) ha regalato 15 ettari di terreno del villaggio per costruirlo .

Andando a registrare l’Atto di donazione abbiamo scoperto che il terreno fa parte di vari lotti individuati da un progetto di cooperazione bilaterale USA-Ghana per lo sviluppo del paese : chi  su questi terreni costruisce edifici con valenza sociale , per esempio scuole o ospedali , può chiedere di avere una sovvenzione da un fondo di 100 milioni di dollari .

Abbiamo subito fatto richiesta e aspettiamo fiduciosi .

E’ stato possibile contare anche sulla disponibilità del dott. Sergio Savani Presidente della ONLUS Everywhere , in missione a Tamale per la sua associazione , che ci ha promesso il suo interessamento per reperire la strumentazione necessaria ad arredare le sale operatorie e le corsie .

In aeroporto , il giorno del ritorno a casa , il dr. Akis ha casualmente incontrato un suo cugino ( cosa non infrequente in Africa dove le famiglie sono molto numerose ) che non vedeva da anni , dopo le presentazioni e saputo del nostro progetto si è palesato come un impresario edile di successo e ci ha promesso il suo aiuto concreto nella costruzione .

Il viaggio è stato entusiasmante per le opportunità e le situazioni , spero ardentemente che la burocrazia che stiamo affrontando sia superabile al più presto permettendoci di realizzare il nostro sogno .